Tasso di interesse di un mutuo ventennale, a quanto può arrivare al massimo? Info

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Ottenere un mutuo per l’acquisto di immobili, per moltissime persone, è un passo veramente importante: l’acquisto della propria prima casa e il conseguente cambio di vita ridefiniscono la routine dell’utente e, sicuramente, portano moltissima soddisfazione personale. Purtroppo l’acquisizione del finanziamento è anche accompagnata dalla presa di responsabilità dell’utente per quanto riguarda il saldo del debito. Un mutuo può avere un tempo di estinzione molto lungo che può arrivare a durare decine di anni. Ovviamente la durata del periodo di estinzione dipende da molti fattori come l’importo delle singole rate, l’importo totale del prestito e così via. Molti dei nostri utenti si sono chiesti quale sia l’impatto, sulla spesa totale, derivante dagli interessi di un periodo di estinzione molto lungo. In particolare stiamo parlando di tutti quei mutui che superano le due decine di anni di estinzione: i cosiddetti mutui ventennali. Un mutuo ventennale prevede un lungo periodo di estinzione che può far lievitare i costi: è abbastanza facile intuire come, all’aumento del tempo di estinzione, anche i tassi possano salire vertiginosamente. E’ naturale che quindi un utente si chieda quali possano essere i tassi d’interesse di un mutuo ventennale, preoccupandosi di quale sia il massimo che può raggiungere. Nella nostra guida di oggi risponderemo a queste e altre domande, dandovi tutte le informazioni che vi servono sui tassi dei mutui ventennali.

Introduzione: il tasso di un mutuo.

Il tasso di un mutuo non è semplicemente un “prezzo” che viene imposto ad ogni rata, così che la compagnia che presta il denaro possa guadagnare, anzi, è molto più complicato di così. 

Il tasso è una percentuale che viene imposta su ogni rata. Ovviamente questa piccola percentuale mensile rappresenta il guadagno dell’azienda che presta i soldi ma la banca o la fiduciaria non possono semplicemente “scegliere” quale sia l’interesse in modo arbitrario. In primo luogo il tasso deve seguire determinate norme, non solo: il valore del tasso è principalmente deciso dalle fluttuazioni del mercato.

Per fare un esempio molto estremo, che però è accaduto realmente, possiamo portarvi la situazione dei tassi pre e post duemilasette. Prima del 2007 la crisi mondiale aveva portato i tassi dei mutui a più del 5 per cento. Questo significa che, su una rata media di duecento euro, l’interesse sarebbe stato di dieci euro. Dopo il 2007, grazie alle grandi quantità di liquidità stanziate dall’Europa, il tasso ha cominciato a scendere, fino ad arrivare allo 0,5%. 

Quindi, il tasso di un mutuo può variare, come fare a capire quale sia il tasso d’interesse di un mutuo ventennale? Il modo migliore per essere consapevoli al cento per cento di quale sia il tasso massimo di interesse che il servizio che state richiedendo possa avere, è quello di scegliere una tipologia di tasso. Esistono tre tipologie principali di tasso, vediamole nelle prossime sezioni della nostra guida!  

Tassi variabili, la scelta più rischiosa?

La prima tipologia di tasso, la meno scelta dagli utenti, è quella dei tassi variabili. In questa sezione della guida vedremo come funzionano, a cosa servono e perchè scegliere i tassi variabili. 

I tassi variabili, semplicemente, variano con le fluttuazioni di mercato. Un utente può iniziare con un mutuo dal tasso d’interesse minimo, per poi trovarsi, diversi anni dopo, a dover pagare moltissimi interessi per via dell’andamento di mercato. Come si può facilmente intuire questo tipo di interessi è consigliato in modo particolare quando si firmano dei contratti dalla durata “minima”, perché maggiori sono gli anni necessari per saldare il debito, maggiori sono le probabilità che il mercato abbia fluttuazioni importanti.

Il vantaggio principale del tassi variabili è dato dal fatto che, nella grande maggioranza dei casi, le aziende che offrono il denaro all’utente impongono tassi iniziali molto bassi perché è l’utente stesso a prendersi la responsabilità di portare un guadagno alla compagnia nel caso in cui i mercati dovessero comportarsi in modo imprevedibile.

Nel caso dei tassi d’interesse di un mutuo ventennale ci sentiamo di sconsigliarvi la scelta di un tasso variabile, per quanto detto poco sopra.

Tassi fissi, come sapere sempre quale sia l’interesse massimo!

Il secondo tipo di tasso che possiamo individuare nel mondo dei mutui è quello fisso. Il tasso fisso, secondo noi, è la scelta migliore per gli utenti che vogliono firmare il contratto di un mutuo ventennale, vediamo perché.

Il tasso di interesse in un mutuo con tasso fisso è deciso dalla compagnia ed è sempre uguale per tutta la durata del periodo di estinzione del prestito. Quindi, come si può facilmente immaginare, la sicurezza offerta da questo tipo di tasso d’interesse è decisamente maggiore. Grazie al tasso fisso, infatti, anche se il mercato dovesse portare i tassi a cifre stellari, l’utente pagherebbe sempre le stesse rate ogni mese. Capiamo subito che su mutui dalla durata estremamente lunga sia conveniente investire sulla sicurezza.

A questo punto è abbastanza normale chiedersi: ma come fanno le aziende a guadagnare se non cambiano i tassi in base al mercato? La risposta è molto semplice: nel caso di un tasso fisso, il valore percentuale del TAN è più alto rispetto a quello di un tasso variabile. Ad esempio: un tasso variabile potrebbe partire, con condizioni di mercato favorevoli, con un tasso di interessi dello 0.5 per cento; un tasso fisso, invece, partirebbe sempre da un minimo di 1%

Tassi variabili con cap, alternativa interessante?

I tassi variabili con cap sono la terza categoria di tassi d’interesse che ci teniamo a portare alla vostra attenzione. Diciamo subito che questa tipologia di servizi è la migliore alternativa ai tassi fissi: abbiamo dedicato un’intera guida all’argomento e vi invitiamo a dargli un’occhiata per ottenere informazioni più dettagliate. In ogni caso, in questa sezione della guida, vi riassumeremo le caratteristiche principali dei tassi d’interesse variabili con cap.

Il cap è il tetto massimo sopra al quale il valore del tasso non può salire. Questo tipo di tassi di interesse unisce la sicurezza dei tassi fissi con il risparmio portato dai tassi variabili: il tasso iniziale è poco superiore a quello definito dalla situazione del mercato (come nel caso del tasso variabile) e, di conseguenza, può variare nel tempo. Ciò non di meno, grazie al tetto deciso dall’utente in accordo con la banca, il tasso non può mai superare determinati valori.

Facciamo un esempio per chiarire il concetto: se si intraprende un mutuo con tasso variabile ci si può aspettare, in un caso estremo, una variazione di tasso dallo 0.5 per cento al 5 per cento. Nel caso di un tasso fisso, invece, il tasso rimarrà sempre del due per cento anche se il mercato dovesse imporre un tasso dello 0.5 per cento o del 5 per cento. Nel caso del tasso variabile con cap, invece, il tasso partirebbe dallo 0.7 per cento (di poco superiore a quanto richiesto dal mercato) e arriverebbe fino al cap stabilito, ad esempio il 2 per cento, anche se il mercato dovesse richiedere tassi più alti.

Possiamo immaginare il tipo di tasso che stiamo analizzando come un tasso variabile ma con una rete di sicurezza che previene variazioni folli.

Le spese totali.

Quando si firma il contratto per un mutuo, indipendentemente dalla durata di quest’ultimo, si nota subito che la somma totale del valore delle rate è maggiore della somma richiesta in prestito. Questo è sicuramente dovuto al TAN (tasso annuo nominale) che indica il “guadagno” delle compagnie (questa definizione è molto semplicistica ma per spiegare il concetto che ci serve in questo momento è sufficiente). 

Ciò non di meno, una parte delle spese totali di un mutuo è sicuramente dovuta alle spese accessorie. Queste spese sono le cifre destinate al mantenimento di alcuni servizi inclusi nel contratto. Per sapere, mensilmente, quanto sia l’incidenza totale delle spese e degli interessi sulla rata occorre visualizzare il valore del TAEG. Il TAEG ci fornisce un’idea chiara di quale sia la percentuale di rata destinata a spese e interessi. 

Non possiamo dirvi con precisione quali possono essere le spese totali e i tassi d’interesse di un mutuo ventennale perchè questi due valori cambiano costantemente per via delle offerte delle compagnie, del mercato e della situazione economica globale. Tuttavia, grazie alla giusta tipologia di tasso e tenendo sotto controllo il TAEG saprete sempre qual è il tasso d’interesse massimo e le spese totali del vostro contratto.

Con questo concludiamo la nostra guida completa con tutto quello che vi serve sapere sui tassi d’interesse di un mutuo ventennale. Speriamo che la nostra breve guida odierna vi possa tornare utile e vi ricordiamo che il nostro blog è interamente specializzato sull’argomento dei mutui e dei tassi, per cui non esitate a farci un salto per cercare altre informazioni utilissime!