Mutuo a 15 anni con tasso fisso, a quanto ammontano le spese? Tutte le info

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Dire se un muto è più conveniente dall’altro potrebbe non essere così semplice come sembra. I fattori e i criteri per arrivare a tale conclusione sono svariati ed è proprio per questo che giungere ad una conclusione non è mai facile. Forse uno degli aspetti più semplici da osservare, individuare e successivamente valutare in positivo o negativo, è il periodo di durata di un determinato mutuo ed i suoi relativi tassi di interesse.

Malgrado il tasso fisso e quello variabile siano due cose distinte e separate, in generale non si presentano delle profonde distinzioni da potersi ritenere nette. Questo perché, sommariamente, i tassi applicati risultano fondamentalmente molto vicini. Per tale ragione, no è sempre un’operazione semplice orientarsi nella scelta, e per non rischiare di sbagliare, ancor prima è di certo essenziale valutare la propria condizione personale.

Nel seguente articolo, giusto per basare la nostra analisi su un preciso esempio di mutuo in termini di tempistica, valuteremo e analizzeremo le condizioni specifiche di un mutuo a 15 anni, in particolar modo su un mutuo a tasso fisso. Curiosi di scoprire i dettagli? Non perdiamo tempo allora e scopriamo insieme tutto ciò che di più utile c’è da sapere a tal proposito.

Mutuo di 15 anni. Ecco cosa c’è da sapere!

Il mutuo di 15 anni di durata non è di certo l’unico ottenibile oggigiorno. Altri mutui più corti o più lunghi saranno possibili da preferire se i requisiti e le condizioni ne avvantaggeranno la scelta. Gli esempi più comuni, oltre a quello della durata di 15 anni sono i mutui di 10 o 20 anni. Logicamente, ognuno di esso avrà a sua volta determinate peculiarità. Ma perché oggi, la durata di 15 anni è la soluzione più comune?

In un certo senso, il mutuo di 15 anni è considerato un valido compromesso e la perfetta scelta di mezzo che sta tra un mutuo troppo breve ed un mutuo troppo lungo. Per poter rendersi conto, a dato effettivo, dei costi reali del suddetto mutuo, andrà presa in esempio una somma complessiva. Dopodiché sarà possibile esaminare i relativi ed ipotetici costi.

La somma che decidiamo di prendere in esempio è pari a 100.000 euro, nonché la somma statisticamente più richiesta per l’accensione di un mutuo.

Esempi pratici di spese e costi per un mutuo di 15 anni.

Volendo quindi analizzare nel pratico un calcolo di costi totali per un muto di 15 anni, considereremo come già suggerito in precedenza, una somma totale di 100 mila euro con il tasso fisso. Una piccola precisazione da fare, è che in genere il tasso di interesse applicato dipenderà dall’importo del mutuo rispetto al valore intrinseco dell’immobile (ltv = Loan To Value). Senza questi elementi sarà di certo impossibile calcolarne i costi e le spese nel complesso.

Simulazione con un ltv al 50%:

Con un ltv fino al 50% e tenendo presente una somma complessiva del valore del mutuo pari a 100 mila euro, applicando un tasso dello 0,45% per la durata di 15 anni, la rata mensile ammonterà a circa 574,62 euro. Ciò significa che, il rimborso totale da restituire alla banca sarà 103.431,60 euro che nella fattispecie corrispondo a circa 228 euro all’anno di interessi passivi.

Ma cos’è in sostanza un mutuo a tasso fisso?

Abbiamo visto per sommi capi un esempio pratico di mutuo dalla durata di 15 anni e le sue relative spese. Tuttavia è importante, onde evitare fraintendimenti e perplessità, specificare più nel dettaglio cosa sia in sostanza un mutuo a tasso fisso e quali sono le sue relative caratteristiche.

Quando parliamo di mutuo a tasso fisso, si intende un mutuo erogato dalla banca oppure da una data società finanziaria, con un tasso di interesse praticamente costante e che non subisca cambiamenti lungo tutta la durata del mutuo stesso. Ciò, tra le altre cose, si traduce nel mantenimento assolutamente invariato della rata di rimborso, il quale il totale, sarà già noto fin dalla stipula del contratto.

L’utente, quindi, ha pieno diritto di conoscere a priori e fin dal principio, il totale della somma da rimborsare e la precisa rata del mutuo mensile che ne comprende il capitale e i relativi interessi.

Quali sono i vantaggi di un mutuo a tasso fisso?

Con questo breve elenco, vorremmo analizzare i principali punti a favore di un mutuo a tasso fisso. Ecco gli aspetti essenziali:

  • Le rate risulteranno inevitabilmente uguali tutti i mesi.
  • Si ha maggiore tranquillità per tutta la durata del mutuo.
  • Dato il tasso costante, sarà più stabile e prevedibile la gestione delle uscite economiche senza il rischio di spese impreviste o maggiorate. 

E gli svantaggi? Esistono i contro dei mutui a tasso fisso?

Come ogni cosa, anche in questo caso c’è il rovescio della medaglia. In tal senso, prima di scegliere un mutuo a tasso fisso, è importante considerare e valutare con molta attenzione questi punti:

  • A volte il mercato presenta dei momenti estremamente vantaggiosi, tuttavia stipulando un mutuo a tasso fisso, non si potrà trarre beneficio da ciò, ma si dovrà sottostare agli accordi presi in precedenza.
  • In base a questo, a volte la convenienza non sarà quindi il primo criterio. Nonostante questo, si avrà sempre e comunque la certezza che non ci saranno costi in aggiunta o spese maggiorate al di là di quelle già previste e concordate.

Chi può ottenere un mutuo a tasso fisso?

Il mutuo a tasso fisso è ottenibile da chiunque possa dimostrare un reddito. Generalmente è la scelta migliore se si desidera non ritrovarsi in brutte sorprese di spese impreviste o nella crescita dell’inflazione. Soluzione ideale per i dipendenti o per chi preferisce avere un piano ben chiaro di spesa. Attualmente è il compromesso ideale e che assicura una tranquillità per tutta la durata del mutuo.

Come si ottiene in sostanza un mutuo?

Che sia a tasso fisso o variabile, è bene di certo capire quale si la procedura che sta alla base dell’ottenimento di un qualsiasi tipo di mutuo. I motivi che spingono all’accensione di un mutuo sono tanti, ma in prevalenza l’acquisto di un bene immobile è tra le prime esigenze indiscusse. Vediamo quindi quali sono i passaggi essenziali.

Prima di tutto andrà capito se la situazione economica personale sia favorevole per l’ottenimento di un mutuo. Fatto ciò, il passo successivo è selezionare una banca che possa offrire offerte vantaggiose e che rispecchino i requisiti che si cercano in un determinato mutuo. Scelta la banca, andrà compilata una domanda di finanziamento, dove al suo interno verranno richiesti dati e informazioni utili all’ente bancario per capire se ci sono o meno i presupposti per l’avvio delle pratiche di accensione del mutuo. Ecco qualche esempio di dati richiesti:

  • Dati anagrafici.
  • Residenza.
  • Composizione del nucleo famigliare.
  • Occupazione attuale.
  • Settore lavorativo.
  • Qualifica professionale.
  • Reddito netto annuale e mensile.
  • Valore della costruzione. 
  • Se si hanno persone a carico.

   

Questi, come anticipato poco prima, sono solo alcuni esempi, ma saranno presenti altri dati da compilare. In base a ciò, la banca farà una prima valutazione ed esprimerà un parere in merito alla reale fattibilità dell’avvio di procedura.

In seguito, se passata la prima fase, la banca richiederà ulteriori documentazioni inerenti alla dimostrazione pratica del proprio reddito. Ciò si differenzierà in base alla tipologia di impiego professionale, quindi se si è dipendenti o liberi professionisti ad esempio. Ogni contesto, in poche parole, avrà una specifica procedura. 

A quale finanziamento massimo si può ambire al momento dell’accensione di un mutuo?

Anche questo aspetto è variabile e sarà sostanzialmente a discapito dell’ente bancario. In linea di massima la banca copre all’incirca l’80% del valore di mercato dell’immobile. Tuttavia non è da escludere che alcune banche, offrono anche una copertura pari al 100%. In tal caso, però, verranno richieste ulteriori garanzie e tassi di gran lunga più onerosi.

Attenzione: un aspetto importante da tenere sempre ben presente, è che la rata del mutuo calcolata ai paramenti attuali, non dovrebbe superare il 30-35% del reddito netto mensile dell’utente che richiede il mutuo.

Conclusioni

Abbiamo avuto modo di osservare, che in sostanza il tasso fisso ha di certo dei notevoli vantaggi. La scelta tra questo e del tasso variabile, dipenderà prevalentemente dalla durata effettiva del mutuo. Una buona regola da seguire è che più sarà lungo il mutuo, più indicata sarà la scelta del tasso fisso. In tale caso, la durata di 15 anni si presta bene al tasso fisso, e garantirà una maggiore sicurezza nonché pianificazione stabile delle uscite economiche a lungo termine. Senza particolari rischi o rincari improvvisi, cosa che può di certo succedere col tasso variabile.

Accendere un mutuo è un passo importante. Quindi fate le scelte che meglio si prestano alla vostra situazione finanziaria.