Mutuo con tasso fisso al 2%: conviene? Opzioni vantaggiose e spese

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Se vuoi sapere quanto vale un mutuo con tasso fisso al 2%, sei nel posto giusto. Conoscere la convenienza su un’offerta è fondamentale per capire se si tratta del tipo di finanziamento che fa al proprio caso. Ma prima di addentrarci in questo settore, scopriamo insieme cos’è un mutuo e quali sono le sue principali caratteristiche.

Mutuo: cos’è

Il mutuo è un tipo di finanziamento a medio o lungo termine che può avere una durata che va dai 5 ai 30 anni. Si tratta di un prestito erogato di solito dalla banca o da un ente finanziario che viene concesso per l’acquisto di una casa, di immobili e anche per la ristrutturazione di un’abitazione.

Chi richiede il prestito riceverà tutta la somma in un’unica soluzione, poi dovrà rimborsarla al creditore tramite delle rate mensili. L’importo delle rate potrà essere costante o variabile e potrà anche prevedere dei costi aggiuntivi, ossia i tassi di interesse per ciascuna rata.

Il mutuo viene denominato anche “ipotecario” poiché consiste in una sorta di ipoteca sull’immobile ed il pagamento delle rate è garantito proprio da questo.

A richiedere un mutuo potrà essere chiunque, purché dimostri il suo reddito stabile. Infatti il richiedente dovrà provare all’ente che fa credito di essere in grado di restituire la somma entro il tempo stabilito.

Quanto si può chiedere?

Quando si richiede un mutuo non c’è una somma precisa che bisogna chiedere all’ente che fa credito. In linea generale le banche concedono una somma che non va oltre l’80% del valore complessivo dell’immobile che bisogna comprare.

Il valore della casa ovviamente sarà valutato tramite un’attenda perizia da parte di uno specialista. Può accadere anche che gli istituti di credito concedano una somma maggiore all’80% del valore della casa. Tuttavia, in questi casi i tassi di interesse saranno sicuramente più alti.

Prima di acquistare una casa bisognerà comunque valutare qual è il proprio reddito disponibile e quali tipi di rate ci si può permettere in prospettiva delle varie mensilità da pagare. Infatti occorre pensare che la rata del mutuo non debba mai superare un terzo del proprio reddito disponibile. La legge dice che ciascuno dovrà rimanere con una certa somma necessaria per le spese urgenti e quotidiane.

Costi e durata del mutuo

Dopo aver capito che bisogna vagliare attentamente la propria disponibilità economica, è importante anche conoscere il costo di un mutuo. Oltre al rimborso effettivo della rata si aggiungono infatti i tassi di interessi. Ma non solo.

Sono previste anche delle spese accessorie, come il costo delle pratiche notarili e delle imposte, le quali vengono pagate solamente alla stipula del contratto di acquisto.

Per quanto riguarda i tassi di interessi, applicati ad ogni rata mensile, bisogna valutare qual è il rapporto tra quantità delle mensilità e valore degli interessi. Infatti, più sceglieremo un mutuo dalla lunga durata e più gli interessi saranno alti, ma l’importo da versare sarà minore. Al contrario, se la durata del mutuo sarà molto breve, gli interessi saranno molto bassi ma l’importo da versare per le rate sarà più alto. Ma facciamo un esempio pratico.

Bisogna acquistare un immobile dal costo complessivo di 145 mila euro con un tasso fisso pari al 5,3%:

  • Se la durata del mutuo è di 15 anni, allora la rata mensile sarà pari a 1.169 euro con gli interessi da 65 mila euro;
  • Se il mutuo ha una durata di 30 anni, la rata mensile sarà da 805 euro mentre gli interessi da versare per ciascuna rata sono pari a 145 mila euro.

Mutuo con tasso fisso al 2%: che significa

Un mutuo può essere di due tipologie: a tasso fisso e a tasso variabile. Il mutuo a tasso fisso è caratterizzato da un tipo di contratto con delle rate che sono costanti e fisse per tutta la durata del finanziamento. Quando si stipula il contratto, avremo quindi già il piano davanti di tutto ciò che dovremo pagare, tra le rate e gli interessi. Questi valori rimarranno sempre uguali e non cambieranno nel tempo.

Avere un tasso fisso significa che il richiedente non dovrà rischiare con le oscillazioni monetarie e i cambiamenti di valore a cui invece va incontro chi sceglie un tasso variabile. Il mutuo con il tasso variabile infatti prevede che gli interessi cambiano nel tempo. Queste modifiche sono dovute al tasso di mercato o alla politica monetaria. Di solito, il tasso iniziale è sempre più basso e andando avanti con le rate può aumentare o diminuire.

Esempio di mutuo a tasso fisso del 2%

Il tasso fisso di un mutuo è molto conveniente quando è basso. Infatti il mutuo con il tasso fisso al 2% è molto ottimale. Molte banche ad esempio, per un acquisto complessivo di 250 mila euro con un rimborso a 25 anni, prevedono un mutuo a tasso fisso del 2,02% e un Taeg del 2,21% per un ammontare delle rate mensili pari a 1.065,73%.

Altre spese del mutuo

Il mutuo, oltre ai tassi di interesse, prevede anche altre spese. Quando viene concesso da un istituto bancario, il mutuo può arrivare a includere anche un’imposta del 2% rispetto al costo complessivo. Se si tratta della prima casa l’imposta sarà pari allo 0,25%.

L’imposta è trattenuta direttamente dall’istituto bancario, quindi la somma che arriva al richiedente è più bassa. Bisogna anche valutare che se il mutuo viene fatto con un’impresa che non è bancaria allora ci saranno delle condizioni diverse.

Quando viene iscritta l’ipoteca potranno esserci anche altri tipi di imposte o altri adempimenti. Ma è opportuno sapere che i tassi di interesse che vengono pagati per i mutui ipotecari per comprare, ristrutturare o costruire una casa, sono tutti detraibili dall’Irpef.  Per avere informazioni maggiori sarà utile consultare il sito dell‘Agenzia delle Entrate.

Tra gli altri costi previsti che bisogna conoscere c’è il compenso che bisogna rendere all’intermediario per le spese di istruttoria. Si può trattare sia di una somma fissa e sia di una percentuale che viene calcolata sul costo complessivo del finanziamento. Poi bisogna aggiungere anche la spesa della perizia che può essere richiesta per valutare il valore della casa, le spese notarili per aprire il contratto del mutuo e registrare l’ipoteca. Infine il costo del premio di assicurazione per la copertura dei danni sull’immobile, gli interessi di mora qualora si paghi una rata più tardi e la commissione annua di gestione della pratica.